Catania, l'Etna torna in attività unità di crisi riunita in aeroporto

Il vulcano ha ripreso l’attività stromboliana. Vertice per decidere l’operatività dello scalo di Fontanarossa

L’Etna continua ad agitarsi con sempre maggiore frequenza e violenza, tenendo con il fiato sospeso soprattutto le migliaia di viaggiatori e turisti che usano l’aereo in questo periodo e il milione di abitanti che vivono a Catania e negli altri centri che circondano il più grande vulcano attivo d’Europa, a causa della continua pioggia di sabbia e cenere vulcanica.

Con un ritmo che ha pochi precedenti nella storia recente, ieri è cominciata la quarta eruzione negli ultimi venti giorni,. L’attività è iniziata di prima mattina, alle 8,21, secondo quanto ha comunicato l’Istituto Nazionale di Vulcanologia di Catania, con esplosioni ed emissione di sabbia, cenere e lapilli in atmosfera. Poi, dopo un paio d’ore l’Etna si è preso una pausa, ma i boati si sono susseguiti per tutto il giorno, uditi distintamente soprattutto nei paesi del versante est, esposti ai venti che spiravano da occidente.

E mentre nell’aeroporto di Catania, chiuso per diverse ore in occasione dell’analoga eruzione del l’8 luglio scorso con gravi disagi al flusso turistico e commerciale, si susseguivano le riunioni dell’unità di crisi per valutare l’attività vulcanica e decidere il da farsi, intorno alle 20 l’eruzione è ripresa con grande energia, con esplosioni e fontane di lava. Una colata lavica, emessa dal fianco del cratere di sud-est, ha cominciato a scorrere nella desertica Valle del bove ingrossandosi sempre più e creando uno scenario inquietante col calare del buio. Nello stesso tempo, una grande nuvola di cenere si è creata ad alta quota e ha cominciato a propagarsi verso il versante orientale.

L’attività è andata avanti fin quasi a mezzanotte, quando l’Etna si è quietato, lasciando sul fianco della montagna una grande scia di fuoco che ha illuminato la notte sopra le luci dei paesi della costa ionica, sui quali, per la terza volta in due settimane, è piovuta cenere e sabbia per quasi due ore.
E ancora una volta grazie ai forti venti da ovest che spingevano la cenere verso il mare Ionio, l’aeroporto ha potuto garantire l’operatività di tutti i voli in sicurezza.  Arrivi e partenze sono stati regolari per tutta la notte e stamattina hanno ripreso senza problemi. Il primo aereo della mattina, un volo Wind Jet proveniente da Milano, è atterrato praticamente in orario alle 6,24.

Turi Caggegi


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