Raccolta rifiuti, il Comune sceglie il «fai da te»

Dal primo giorno di ottobre la gestione dei rifiuti solidi urbani (raccolta e trasferimento nella discarica) e dei rifiuti speciali è stata assunta nuovamente dall’amministrazione comunale di Viagrande.
«Non c’è stata alcuna possibilità di raggiungere l’accordo con la ditta che gestiva il servizio per conto dell’Ato Aciambiente, che come tutti gli Ato della Sicilia ha cessato la sua attività – ha spiegato il sindaco, Vera Cavallaro, che ha già ha firmato l’ordinanza perché questo importante passo potesse essere intrapreso – e, in attesa di veder concretate le disposizioni della Regione siciliana in materia, non potevo lasciare il mio paese invaso dai rifiuti. Tutti sappiamo cosa avviene in un centro abitato se per un solo giorno si fermi questo importante servizio e, pertanto, sono stata costretta a contattare alcune ditte e ho scelto quella che ha offerto un servizio meno costoso».
L’ordinanza emessa dal sindaco Cavallaro ha una durata di tre mesi, «in attesa che si possano attuare le disposizioni della Regione in merito alla raccolta dei rifiuti, che dovrebbe avvenire con un unico ente per tutta la provincia», aggiunge il sindaco – «per i prossimi tre mesi ai cittadini non costerà un solo euro in più rispetto alla gestione precedente e il servizio sarà assicurato, mentre a voler confermare la ditta di prima solo Viagrande avrebbe dovuto aumentare di circa 230mila euro il costo del servizio e io non me la sentivo di aumentare ulteriormente la tariffa».
Il passo che l’amministrazione comunale vorrebbe compiere ulteriormente è quello di uscire definitivamente dall’Ato ambiente: i funzionari del Comune stanno predisponendo tutti i passaggi burocratici per raggiungere questo obiettivo. Vedremo come andrà a finire: intanto, nel primo giorno del nuovo corso non tutto è andato alla perfezione. A mezzogiorno, nella zona del centro storico, dove la raccolta viene effettuata porta a porta, i sacchetti ricolmi di spazzatura non erano stati ancora rimossi.
«Bisogna concedere alla nuova ditta – conclude la Cavallaro – un certo lasso di tempo per poter organizzare bene il servizio».

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