Sindaci compatti: «Modificare lo statuto dell’Acoset»

Mascalucia . Riunione dei primi cittadini «soci» sulla crisi finanziaria dell’azienda. Chiesta assemblea straordinaria.

La crisi finanziaria dell’Acoset spinge per l’ennesima volta i sindaci “soci” a incontrarsi. Nella riunione di ieri a Mascalucia, che ha visto la presenza della quasi totalità dei primi cittadini interessati, si è parlato di modifiche dello statuto societario e di bilancio.
E tutti si sono ritrovati unanimi nel chiedere una convocazione straordinaria dell’assemblea. Perché allo stato attuale il tanto agognato servizio efficace ed efficiente, come vorrebbe l’Acoset, è solo utopia. Lo ha ribadito il sindaco di Ragalna, Mario Castro, che ha ricordato come «la carenza del servizio di gestione dell’acqua, presente tutto l’anno, si complica durante la stagione estiva».
«Il problema – ha detto Vera Cavallaro, sindaco di Viagrandenon riguarda solo la carenza di acqua, ma anche il mancato investimento per l’ottimizzazione delle rete nel territorio.
A Viagrande, abbiamo fatto un piano per intervenire su alcune zone critiche per ampliare la conduttura e cambiare i tubi. In alcune zone ci siamo riusciti grazie alle risorse economiche del nostro Comune. Per altre zone, invece, non ho mai ricevuto alcun riscontro da parte dell’Acoset
».
«Dobbiamo dare delle risposte alla collettività – ha detto il sindaco di Aci Sant’Antonio, Pippo Cutuli – . Credo sia giunto il momento di voltare pagina e di rimuovere alcune situazioni ormai incancrenite all’interno della società». Cutuli si è dichiarato pienamente d’accordo sulle modifiche statutarie, che prevedono nel cda almeno cinque sindaci: «In questo modo – ha spiegato – i sindaci avrebbero una maggiore ingerenza all’interno di un nuovo organigramma dell’Acoset».
«In questo modo – gli ha fatto eco il sindaco di Mascalucia, Salvatore Maugeri – daremo più poteri decisionali al Cda e limiteremo quelli del presidente, che allo stato attuale svilisce le competenze dell’Assemblea.
L’Acoset deve ritornare a preoccuparsi di un servizio pubblico ed essenziale ed essere quel consorzio che un tempo si occupava a tempo pieno dei nostri Comuni. Non ci interessa fare acquisizioni all’estero. Le risorse servono per ripianare parte dei debiti
».
Mira a strategie efficaci nella gestione di Acoset il sindaco di Tremestieri, Antonino Basile: «La presenza dei sindaci all’interno di un Consiglio d’amministrazione potrà dare nuova linfa alla società“.

(font: La Sicilia – Carmelo Di Mauro, 30 giugno 2010)

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