Viagrande: le scuse dai vertici del calcio regionale per il derby con l’Acireale

Pulvirenti

Viagrande – Per lo Sporting Viagrande l’anno 2016 si è aperto con due sconfitte consecutive, 1-2 interno contro l’Acireale e 1-0 esterno a Palazzolo. La sconfitta nel derby catanese, forse, pesa più delle altre, semplicemente perché a infliggere la pena peggiore è la consapevolezza di aver fatto bene ma di essere stati penalizzati da un arbitraggio discutibile.

D’altronde l’incontro con l’Acireale valevole per  la 16esima del campionato di Eccellenza girone B, non è iniziato nel migliore dei modi. Davanti gli occhi increduli delle tifoserie non c’era nessun arbitro a decretare il fischio d’inizio previsto alle ore 14:30, nemmeno gli assistenti erano presenti in campo. È solo dopo quasi un’ora e a seguito dei solleciti da parte delle squadre all’AIA regionale, che arriva un’altra terna arbitrale da Catania. Ad arbitrare la partita è il signor Toro e i suoi due assistenti, Fusani e Testai, che non verranno di certo ricordati per le loro abilità ma per l’arbitraggio lacunoso e al di sotto di ogni aspettativa che ha influito in maniera non indifferente nella partita del 6 gennaio scorso. Un episodio in particolare ha fatto surriscaldare gli animi biancoazzurri: l’espulsione opinabile dell’under Borzì.

A tal proposito il ds Antonino Pulvirenti, raggiunto telefonicamente dichiara: «Siamo rammaricati per quello che è successo, ci porteremo sempre il dubbio su come sarebbe andata se la decisione presa dal signor Toro sul rigore non fosse stata così impulsiva. Capiamo il rigore ma l’espulsione non riusciamo ad accettarla, anche perché ha determinato l’andamento della gara. Se in inferiorità numerica siamo riusciti a mettere in difficoltà l’Acireale, forse in parità numerica la partita sarebbe andata diversamente».

Da qui la decisione di inviare una lettera di protesta ai vertici del calcio regionale. Immediata la risposta dei dirigenti del calcio regionale come fa sapere Pulvirenti: «Abbiamo apprezzato la risposta della federazione che si è scusata del disguido verificatosi, ma al di là delle scuse speriamo fortemente che non si verifichino più episodi del genere perché siamo una società piccola che sta giocando un campionato con grande dignità, ma se veniamo danneggiati una domenica si una domenica pure, ciò può ripercuotersi pesantemente sull’andamento del campionato. Noi non ce l’abbiamo con il signor Toro ma rivendichiamo il diritto ad avere l’arbitro che ci era stato assegnato e che non era casuale. La scelta della terna arbitrale viene fatta secondo attente valutazioni e per il designatore il signor Gemelli era l’arbitro più idoneo per quella partita. Per un disguido, secondo me assurdo per questa categoria, noi siamo stati privati di questo diritto. Fra l’altro il signor Toro non ha potuto arbitrare in condizioni ottimali in quanto è arrivato in un momento di  grande tensione, di enorme ritardo e con la tifoseria ospite che scalpitava. Non critico tutta la conduzione arbitrale ma un episodio in particolare che è sicuramente da legare al contesto ma che ci ha penalizzati. La nostra è una protesta costruttiva e propositiva: speriamo che questi episodi non accadano più».

Di seguito, il testo integrale della lettera di protesta:

“Al Presidente del Comitato Regionale Sicilia – Lega Nazionale Dilettanti Ing. Santino Lo Presti

Al Presidente Cra Sicilia Sig. Michele Cavarretta

Nella nostra Costituzione esiste un principio fondamentale che è quello del diritto al giudice naturale (art. 25 Cost.). In attuazione di tale principio, ognuno ha il diritto ad essere giudicato da un giudice che sia scelto dall’ordinamento in base a criteri generali e predeterminati rispetto al fatto. Per converso, il medesimo principio tende ad evitare che si possa essere giudicati da un giudice “occasionale”, creato ad hoc per quella vicenda (e quindi non sulla base di criteri predeterminati) o, addirittura, a processo già iniziato. Tale principio, applicato al mondo del calcio, potrebbe essere tradotto come il diritto ad avere l’arbitro “naturale”; ovvero, il diritto ad essere arbitrati da un arbitro che sia individuato sulla base di criteri predeterminati ispirati alla maggiore adeguatezza e competenza. A ciò rispondono, com’è noto, le designazioni arbitrali che settimanalmente vengono effettuate dagli organi competenti dell’A.I.A. E, per quanto ci riguarda, è ciò è che sarebbe dovuto succedere ieri, in occasione della gara tra lo Sporting Viagrande e l’Asd Acireale. Così, però, non è stato. Per tale gara, martedì veniva ritualmente designato il sig. Gemelli di Messina, arbitro noto per avere grande personalità e professionalità. Come assistenti venivano designati i signori ……., entrambi provenienti da Palermo. Una scelta, evidentemente, non casuale, ma effettuata dal Designatore proprio in ragione dell’importanza e della delicatezza della gara in questione. Ieri, però, accade l’inverosimile. Intorno alle ore 14.00 (mezz’ora prima dell’inizio ufficiale della partita), notando l’assenza della terna arbitrale, chiamiamo il servizio “Pronto AIA”, il quale, dinanzi alle nostra richiesta di chiarimenti in ordine al ritardo dell’arbitro, ci risponde con stupore: “ma la vostra gara è prevista per domani!”. Caduti letteralmente dalle nuvole, rispondiamo che la gara, in base ai comunicati ufficiali, è sempre stata prevista per il 6 gennaio alle ore 14.30 e che nessun comunicato ufficiale ci risultava aver modificato data o orario! A quel punto, il segretario dell’AIA addetto al servizio di reperibilità, ci chiede del tempo per verificare cosa fosse successo e ci rinvia ad una successiva telefonata. Nel contempo, noi , davvero increduli, contattiamo il Comitato Regionale di Palermo della Lega Nazionale Dilettanti, dove, il Responsabile della Segreteria Agonistica, saputo dell’accaduto, mostra, a sua volta, tutto il suo stupore e ci invita (ancora) a pazientare nell’attesa di chiarire il “mistero”. Insomma, dopo più di 40 minuti di incertezze, rinvii, rimpallo di responsabilità, ecc., ci viene finalmente riferito che la gara si farà e che, a tal fine, è stata designata d’urgenza una nuova terna arbitrale. Effettivamente, dopo un po’ vediamo arrivare di gran corsa il “nuovo” arbitro, il sig. Ferdinando Toro della sezione di Catania; seguito a breve distanza da un “nuovo” assistente. Con ulteriore ritardo, poi, arriverà il secondo assistente.

La terna, probabilmente percependo una forte pressione ambientale (sugli spalti vi erano oltre 200 persone, in gran parte sostenitori dell’Acireale), non si riscalda neanche e provvede subito all’identificazione delle squadre. S’inizia con trepidazione e in un contesto generale di tensione e nervosismo. Il risultato della gara è noto: 2 a 1 per l’Acireale. Credo, però, che sia giusto soffermarsi su un episodio dal quale è poi scaturito il risultato. Il Viagrande, dopo avere colpito un palo, va in vantaggio con il gol di Grazioso. Nei minuti successivi sembra gestire il vantaggio con una certa serenità, tanto da sfiorare perfino il raddoppio con un tiro di Santangelo. Ad un certo punto, su un cross proveniente dalla sinistra, il nostro giovane difensore Borzì (classe 97) tira leggermente la maglia del centravanti acese Contino, il quale, come se su di lui fosse precipitata una intera montagna, crolla pesantemente a terra. Rigore per l’Acireale e cartellino rosso per il nostro difensore! Sia chiaro: in discussione non è il rigore, né la bravura di quel grande giocatore che è Contino nel procurarselo. Quel che è davvero censurabile è l’espulsione del difensore, posto che giammai quel fallo avrebbe potuto essere qualificato come ostativo ad una “chiara occasione da gol”. Prima che maturasse una “chiara occasione da gol”, infatti,: 1) Contino avrebbe dovuto intercettare il pallone proveniente da una traiettoria aerea; 2) intercettato il pallone lo avrebbe dovuto stoppare o tirare al volo; 3) in tutto ciò, il difensore Borzì si sarebbe dovuto volatizzare, piuttosto che contrastare, anche solo con la postura del corpo, il movimento dell’attaccante. Eppure, il sig. Ferdinando Toro non ha avuto esitazioni nell’assumere una decisione così delicata e determinante per il proseguo della gara! A conferma della fondatezza di quanto diciamo, basti pensare che perfino un rappresentante della stampa acese, con onestà intellettuale, ha espressamente riconosciuto l’ingiustizia dell’espulsione (vedasi l’articolo del sig. Davide Sirna pubblicato su “L’Urlo”). Anche qui è bene chiarire subito un possibile equivoco: nessuno pensa alla mala fede del sig. Toro. Se così pensassimo, del resto, finiremmo di giocare. Si vuol dire una cosa diversa: forse, se per questa gara era stato designato il sig. Gemelli , e non un altro arbitro, è anche perché lo si riteneva il più capace di prendere decisioni così importanti in pochi istanti! Cosa avrebbe fatto l’arbitro “naturale” se fosse stato presente? Avrebbe preso le stesse decisioni del suo collega Toro o, forse, più ragionevolmente, avrebbe sì dato il rigore, ma si sarebbe limitato a sanzionare il fallo con un cartellino giallo (non alterando, così, irrimediabilmente gli equilibri in campo)? Ovviamente, non lo sapremo mai ed è proprio questo il problema. Avremmo avuto il diritto di essere giudicati in campo dall’arbitro designato in quanto ritenuto, dalla stessa AIA, l’arbitro più idoneo alla gara in questione ed invece il nostro diritto è stato violato per un “disguido” la cui origine ancora non conosciamo con esattezza, ma che, a prescindere dall’esatta individuazione dei responsabili, è davvero deprecabile.

Speriamo che chi di dovere sappia apprezzare il tono pacato di questa protesta, posto che lo Sporting Viagrande si è davvero stancato di essere trattato con questa scarsa considerazione da parte di chi dovrebbe, al contrario, tutelarlo. Sono ormai davvero molte le gare in cui il nostro risultato iniziale di vantaggio è mutato negativamente in (sfortunata) coincidenza con delle decisioni arbitrali sfavorevoli (espulsioni, rigori, fuori gioco non fischiati, rigori non assegnati, ecc.). Fin qui abbiamo deciso di non alzare i toni e di accettare, con la serenità e l’educazione che ci contraddistinguono, il verdetto del campo, ma adesso chiediamo, con forza e vigore, di essere tutelati affinché “incidenti” come quello di ieri non abbiano più a ripetersi. Siamo, al cospetto delle grandi “piazze”, una “piccola” società. Ma, numeri a parte, riteniamo di avere pari dignità rispetto alle altre società che militano nel campionato di eccellenza ed esigiamo, conseguentemente, un pari trattamento. L’Acireale, probabilmente, ieri avrebbe vinto ugualmente, in virtù del super organico che ha a disposizione e della splendida tifoseria che ne rappresenta sempre il dodicesimo uomo in campo, ma, quantomeno, avremmo voluto vedere riconosciuto il nostro sacrosanto diritto di giocarcela alla pari fino al novantesimo. Parità numerica, intendiamo, visto che, anche dopo l’espulsione di Borzì, sul piano del gioco, l’inferiorità non si è proprio vista… Il che aggrava il nostro rancore, poiché ci fa pensare che, se avessimo potuto giocarla in condizioni diverse, … chissà!

Antonino Pulvirenti (Collaboratore della Gestione Sportiva Asd Sporting Viagrande)”.

Milena Arcidiacono

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