Grandi evasori, chi sono i nullatenenti con Porsche e Ferrari


In un anonimo condominio residenziale, in fondo a viale Leonardo Da Vinci, il nome di Salvatore De Caro suona del tutto nuovo. Persino il portinaio, che lavora lì da quindici anni, dice di non averlo mai sentito. Eppure quell’inquilino fantasma ha un record: De Caro è il contribuente della provincia di Palermo con il maggior debito con il fisco. Sul suo capo pesano cartelle esattoriali per 68 milioni di euro. Una cifra enorme, oltre 6 mila volte superiore al reddito medio annuo di un siciliano. Ma come l’ha accumulata, quella spropositata morosità, il 73enne De Caro? E come l’hanno accumulata la signora di Viagrande che commercia in liquori, il rottamaio milionario di Ravanusa, l’ex presidente del Marsala calcio, il sacerdote imprenditore di Troina?

De Caro è uno degli ottocento siciliani finiti sotto la lente della società guidata da Antonio Fiumefreddo, che ha istituito un ufficio grandi evasori guidato da un dirigente della spa (Ermanno Sorce) e si è messo in testa di recuperare, con un’operazione “senza precedenti”, almeno un miliardo di euro. Fiumefreddo, spalleggiato dal governatore Rosario Crocetta, ha già inviato gli elenchi in procura e nella sua lotta all’evasione, fa sapere, ha “il contributo formidabile” di Guardia di finanza e prefetti. La polemica sulle modalità di comunicazione dell’operazione è già cominciata, con l’udc D’Alia e il pd Raciti ad avvertire sui rischi di un “inutile polverone mediatico “. Il presidente della società, da parte sua, ha denunciato pressioni e minacce, dopo aver accusato la politica di essere “vicaria di un sistema che ha impedito la riscossione in questi anni”.

E a Catania, ieri, Riscossione Sicilia ha disposto il fermo amministrativo di cinque auto di lusso: due Porsche 911 Carrera e tre Ferrari. Per gli appassionati del Cavallino rampante, si tratta di due Testarossa e di una F131.Fuoriserie da prezzi inaccessibili ai più, di proprietà (almeno in via ufficiale) di nullatenenti. Di più: sul tavolo dell’ufficio grandi evasori c’è anche il nome di un contribuente di via Plebiscito, nel cuore di un quartiere popolare, con un tenore di vita da nababbo. Se è vero, come risulta dai tabulati, che ha accumulato un debito da quaranta milioni di euro.
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