Chopin e i giovani (catanesi)

Non mi sorprende che tanti giovani, nello specifico catanesi, siano accorsi ad ascoltare la musica di Chopin;
che alcuni di essi durante il concerto durato due ore siano rimasti in piedi, in rigoroso silenzio, per mancanza di posti a sedere, forse perché erano giunti più numerosi del previsto;
che alla fine abbiano tributato un caloroso applauso alla musica del grande Polacco e al Maestro che l’ha eseguita al pianoforte.
Non mi stupisce che esista “una Catania migliore”, così come un’Italia migliore. Perché penso che i giovani siano migliori di come vengono generalmente descritti.
Ed è bene, come ha fatto la giornalista di La Sicilia, notificare smentite, anziché sempre conferme, dell’idea comune supinamente accettata.
Il rischio che si corre è quello di formulare una profezia che si autorealizza.
Se i giovani (catanesi) sono tali, perché proporre loro occasioni che non li interessano, perché gettare perle ai…?
E’ facile vedere come così si genera solo un circolo vizioso.
Il timore di non suscitare interesse e un po’ di pregiudizio sono all’origine di questa strettoia.
Il coraggio e la fiducia sono i mezzi per uscirne.
E poi la musica di Chopin…!

Salvatore Daniele

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