Meraviglie di Catania: un percorso enogastronomico

La leggenda narra che la vite germogliò per la prima volta nell’Isola dalle lacrime di Dionisio assetato. Nacque così quel nettare che l’antico dio pagano donò agli uomini per confortarli dalle fatiche e agli Dei per allietare i loro sensi.
Il nettare degli Dei!
Il ritrovamento di viti dette “ampelidi” scoperte alle falde dell’Etna e nell’Agrigentino, dimostrano la presenza della vite selvatica, facente parte della rigogliosa flora mediterranea, già in epoche antichissime.

I coloni Greci giunti a Naxos, si dedicarono per primi “in maniera professionale” alla coltivazione della vite, dando origini a celebri vini siciliani. Mentre i Fenici, abili mercanti ed esperti navigatori, fecero del prezioso nettare siculo una merce di scambio, favorendone il commercio in tutto il Mediterraneo.

Che la Sicilia sia una terra ricca di tradizioni e specialità culinarie è risaputo. In special modo la Sicilia orientale è tra le migliori zone del sud Italia che produce vino e olio di alta qualità. Il vino siciliano, oggi, sfiora uno scambio commerciale pari a centinaia di milioni di euro, poiché esso è diventato il fiore all’occhiello nel settore agroalimetare. A competere con la Sicilia, la Puglia che si contende il primato di migliore produttrice di vino fra tutte le regioni del Sud.

Dante definì la Sicilia “Isola del Fuoco”, riferendosi al vulcano Etna. Ed è proprio qui che i vigneti assumono caratteristiche uniche, dove la realtà rafforzata dalle tradizioni e dalla mitologia, danno origine al “vino del fuoco”. Un vino di primissima qualità che riesce a dare al bevitore un forte potere evocativo dei luoghi di produzione. Nella “Storia dei Vini d’Italia”, pubblicata nel 1596, venivano ricordati i vini prodotti sui colli che circondano Catania la cui bontà veniva attribuita alle ceneri dell’Etna.

Il Mongibello con i suoi 3.273 metri, con il suo particolare terreno nero ed il clima misto con la brezza marina rende il vino unico, tanto da ottenere il riconoscimento “di origine controllata”. Esso viene prodotto nelle tipologie del rosso, rosato, bianco e bianco superiore. Le principali città produttrici di vino sono: Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Piedimonte, Pedara, Milo, Randazzo, Sant’Alfio, Riposto, Trecastagni, Santa Venerina, Viagrande e Zafferana Etnea. I vitigni coltivati sono il Cataratto, il Carricante, il Nerello Mascalese e l’Inzolia.

Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto non un santo”. (Arthur Schopenhauer)

(font: CataniaPolitica – Daniela Monaco, 12 giugno 2010)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.