Legalità, tutti in sella per ricordare la strage di Capaci

Un “tour delle legalità” per conoscere la Sicilia “sana”, fatta di siti turistico-culturali ed eccellenze enogastronomiche, un motoraduno, ma anche momenti di spettacolo e riflessione con la partecipazione di studenti, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Così i motociclisti italiani hanno deciso di ricordare le vittime della strage di Capaci (PA) del 23 maggio 1992, quando la mafia uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. L’evento, organizzato da Motoexplora con l’associazione Culturalmente e il patrocinio della Federazione Motociclistica Italiana e del Coni, è stato presentato stamani a Palermo.
Presenti, tra gli altri, la vedova del caposcorta del giudice Falcone Tina Montinaro, la responsabile di Motoexplora Enza Guglielmino, il vicepresidente del Coni Palermo Eros Lodato, il sindaco di Capaci Benedetto Salvino e quello di Corleone Antonino Iannazzo.
La motocicletta è simbolo di libertà – ha spiegato Enza Guglielmino – e noi vogliamo portare le nostre due ruote in quei luoghi dove la libertà è stata violata dalla criminalità. Da oggi una ventina di motociclisti viaggeranno per la Sicilia alla scoperta delle parti più belle dell’Isola e dei prodotti tipici, vedranno che questa terra non è solo mafia. Venerdì faranno tappa a Corleone, dove parteciperanno a una serata incentrata sul tema della legalità e sabato, anniversario della strage, ripartiranno alla volta di Capaci. Una volta arrivati si fermeranno in piazzale 23 maggio dove è stato allestito un palco dove si alterneranno attimi di riflessione e di spettacolo”.
A Capaci i motociclisti che hanno partecipato al tour della legalità si riuniranno con i ‘colleghi’ provenienti da tutta Italia (150 i motoclub che hanno aderito) proprio per commemorare le vittime della strage. Alle 17.58, ora dell’attentato, una parte dei biker sarà sotto la stele che ricorda le vittime per testimoniare, con il rombo dei motori, il desiderio di liberarsi dal giogo mafioso. Contemporaneamente decine di studenti libereranno in cielo dei palloncini bianchi.
Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa – ha spiegato Iannazzo – perchè è un modo nuovo per portare avanti la memoria.
Se usiamo un linguaggio diverso da quello convenzionale possiamo raggiungere più persone e sensibilizzare più coscienze
”.
Venerdì 22 – ha aggiunto – accoglieremo in piazza Falcone e Borsellino i motociclisti che partecipano al tour delle legalità, ma ci saranno anche i superstiti della scorta di Falcone. Abbiamo voluto che pernottassero in un due luoghi ’simbolo’ del riscatto dalla mafia: un agriturismo sorto in un terreno confiscato a Totò Riina e adesso gestito dalla cooperativa ‘La Torre’ e un ostello, nato sempre in un bene confiscato, e gestito dalla coop ‘Lavoro e non solo’. Sabato mattina invece tutti in moto, me compreso, alla volta di Capaci”.
Capaci – ha commentato Salvino – non deve essere ricordata solo per la strage, abbiamo intrapreso un percorso di legalità e siamo felici di aderire a questa manifestazione. Se le idee di Falcone e Borsellino camminano sulle gambe degli onesti, con la moto possono correre”.
Ricordiamo le vittime della strage con le motociclette – ha sottolineato Tina Montinaro – perchè sono simbolo di libertà, ma questa non si può ottenere senza la legalità. E poi ci saranno i ragazzi delle scuole perchè sono fondamentali nel cambiamento della società”. La manifestazione si svolgerà in parallelo a quella organizzata a Palermo dalla Fondazione Falcone, “ma – ha precisato la vedova Montinaro – non esiste una contrapposizione. Ben vengano, anzi, più iniziative nella stessa città”.
Da sempre – ha commentato Lodato – il Coni promuove il binomio sport e legalità, valori rappresentati a pieno in questa manifestazione. L’evento di sabato mi coinvolge in prima persona perchè come poliziotto non potrò mai dimenticare quel 23 maggio seguito, solo poche settimane dopo, dalla strage di via D’Amelio.
Come motociclista, invece, posso dimostrare che chi ama le due ruote ha una grande sensibilità
”.

(font: LiveSicilia – Andrea Tuttoilmondo, 16 maggio 2009)

E’ un grande onore per me, oltre che un grande impegno, potere far parte dell’organizzazione di questa mastodontica manifestazione. Gli ideali e le mie esperienze motociclistiche hanno fatto sì che la richiesta di collaborazione da parte degli organizzatori ricadesse anche su di me, e la cosa non può far altro che inorgoglirmi, da motociclista, da uomo, ma soprattutto da “Siciliano“.

Mario Macrì

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