Concedetemi una pausa… Per favore!!

Sarà un viaggio durissimo… uno di quelli che solitamente andrebbero fatti nel periodo estivo e ad un’età sicuramente più giovane. Ma, dopo le esperienze vissute sul tetto del mondo a Caponord e sulle Ande in Sudamerica, come si può resistere alla tentazione di sfidare la natura ancora una volta, amalgamandosi ad essa in completa simbiosi. Qualcuno lo ha definito un viaggio “mistico“, altri “al limite della pazzia“, altri ancora “viaggio degno di un curriculum tanto importante“.
Personalmente amo definirmi un viaggiatore solitario alla scoperta di se stesso e degli uomini, dei popoli, dei loro costumi, ma anche delle loro sofferenze, della loro voglia di pace e delle loro “differenze” per raggiungerla.
Partirò alle prime ore di questo giorno (quando leggerete questo articolo sarò già presumibilmente oltre il centro Italia) alla volta di Santiago de Compostela, in Spagna per poi raggiungere il punto estremo Ovest della nostra Europa, Finisterre.
Percorrerò, condizioni atmosferiche permettendo, tutta la catena montuosa dei Pirenei, dove mi accamperò durante la notte col mio sacco a pelo e la mia tenda, immerso nei fantastici boschi ad alta quota.
Potrò ascoltarne il silenzio, i fruscii, le voci degli animali in assoluta contemplazione ed introspezione.
Seguirò poi il famoso “Cammino di Santiago“, un sentiero per pellegrini lungo quasi 800 Km, che mi porterà fino ad uno dei tre capisaldi della cristianità, Santiago de Compostela, considerata dai cristiani come quello che rappresenta per i musulmani La Mecca.
Lungo la strada, forse, incontrerò qualche pellegrino (ce ne sono pochi in questo periodo) e con essi cercherò di creare un feeling di supporto logistico, una sorta di garanzia per qualunque cosa dovessero avere di bisogno, quasi a voler emulare i Cavalieri Templari che proteggevano i pellegrini durante il loro viaggio verso Gerusalemme.
Mi piace salutarvi con un pensiero che ha fatto grande un mio carissimo amico:

Spingendo quotidianamente i nostri limiti riusciamo, a piccoli passi, a superare le paure che ci vietano o limitano il possesso della nostra esistenza“. (Angelo D’Arrigo)

Amo incondizionatamente “il fare” piuttosto che stare a pensare al come e perchè farlo… il resto… viene sempre da sè!
A presto!

Mario Macrì

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