Incontro col personaggio. Enrico Guarneri

Incontro con l’attore ENRICO GUARNERI.

[flashvideo filename=”http://www.amigdalaweb.it/media/la_cornucopia/27febbraio2009-enrico-guarneri.flv” /] Uno degli artisti di maggior richiamo, spesso ospite della trasmissione televisiva Insieme, è senza dubbio Litterio Scalisi in arte Enrico Guarneri; scusate ci siamo confusi, in effetti è il contrario ma, mai come in questo caso, il personaggio si fonde con l’autore e quasi si appropria, del tutto, del suo spessore artistico, umano e carismatico. Enrico è consapevole del fascino di “Litterio” ma, in fin dei conti, è proprio quel protagonista coadiuvato dall’ottima spalla di Salvo La Rosa ad essere un richiamo irresistibile per il salotto di “Insieme”. Quest’anno, infatti, una delle innovazioni di Insieme è proprio l’appuntamento quindicinale, nel quale si svolge la fiction “Casa Litterio”, dove l’esilarante attore ci racconta le vicende della sua “particolarissima” famiglia. Ma questa è poca cosa rispetto l’enorme carriera artistica di questo grande attore, tanta televisione, ma anche tanto teatro con il quale ha girato gran parte della Sicilia, toccando palcoscenici prestigiosi come il teatro “Al Massimo” di Palermo, nel quale, fino a qualche giorno fa, ha replicato per ben dieci giorni la commedia del “Paraninfo”, inoltre il suo curriculum annovera anche la divertente pubblicità di un noto caffè e la partecipazione ad un film, ma cediamo ad Enrico la parola.

Ho iniziato a fare teatro nel 1976 a livello amatoriale –si racconta Enrico, con tono confidenziale- e l’ho fatto fino ai giorni nostri in modo molto intenso. Ho avuto l’onore e il piacere di calcare alcuni tra i palcoscenici più famosi ed importanti, come il Teatro Stabile e il Metropolitan di Catania, il teatro Al Massimo di Palermo e tanti altri teatri. Il mio repertorio è sicuramente comico e brillante. Ho fatto anche un ruolo, in parte, drammatico in “Cronaca di un uomo” ed ho partecipato anche ad un film dal titolo “T’amo e t’amerò”. Nel 1996 avevo costruito uno spettacolo dove per la prima volta ero solo in scena e durava circa un’ora e venti, con Gianfranco Jannuzzo lo “turnammo” per due estati consecutive: io aprivo con il mio spettacolo e Gianfranco chiudeva con il suo. All’interno di questo spettacolo c’era il personaggio di Litterio, grazie a questo spettacolo vinsi il premio “Il Polifemo d’argento”, il conduttore era Salvo La Rosa che mi chiese di intrattenere il pubblico con questo personaggio, in seguito mi fu chiesto di tentare di portarlo in televisione ed il resto è storia”.

Insieme” non ti ha dato il successo ma senza dubbio la notorietà… possiamo asserire questo?

Io direi entrambe le cose. Indubbiamente la notorietà. Qualunque attore teatrale d’Italia o del mondo non ha, assolutamente, neanche il venti per cento di notorietà che ha un personaggio altrettanto affermato, però televisivo. Oggi la televisione è, senza dubbio, l’asso pigliatutto”.

C’è un attore che t’ispira maggiormente?

Ritengo uno dei più grandi attori in generale, secondo il mio parere, Peppino De Filippo; del nostro teatro siciliano, invece, Salvo Randone e Turi Ferro che hanno rappresentato cose irraggiungibili”.

Fra le tante cose che hai fatto, cosa ti ha dato più soddisfazione?

Innegabilmente Insieme. Sotto l’aspetto teatrale credo, invece, di fare un grande “Paraninfo” e un grande “Avaro”. Mi cimento sia nella commedia brillante in lingua e commedia comica grottesca in siciliano”.

(font: Angela Platania)

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